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L’olio è sicuramente uno dei pilastri della dieta mediterranea, celebrato non solo per il suo sapore unico e per le sue numerose possibilità di utilizzo, ma anche per i suoi benefici per la salute. Nel 2023, il mercato globale dell’olio ha attraversato una fase di notevoli cambiamenti, influenzato da vari fattori economici, climatici e geopolitici. Scopriamo in questo articolo quali sono stati i principali trend e i dati di mercato dell’olio dell’ultimo anno, osservando una panoramica delle dinamiche che hanno caratterizzato questo settore.

Dati di mercato

Il mercato dell’olio ha prodotto nell’ultimo anno un +11,9% in termini di vendite a valore, ciò a fronte di un notevole aumento del prezzo medio al litro del +22,3%, arrivando così ai 4,26 €/L. Tuttavia, il volume delle vendite non è cresciuto altrettanto, attestandosi sui 382.447.837 litri venduti e facendo registrare un -8,5% rispetto al 2022. A pesare su questo fattore ci sono le condizioni climatiche e una flessione nelle esportazioni in termini di volume. Le performance migliori le hanno registrare gli ipermercati, canale prediletto per l’acquisto da parte dei consumatori.

Passando a note più positive, il 2023 è stato l’anno in cui la Conferenza Stato Regioni ha stanziato ben 100 milioni per l’ammodernamento dei frantoi e il miglioramento delle tecniche agricole e produttive. La via da seguire è sicuramente quella dell’innovazione: la ricerca varietale, lo sviluppo di frantoi moderni e digitalizzati e l’attuazione di sistemi che permettono di ottimizzare l’impatto energetico ed idrico, sono al centro dell’attenzione di molte aziende del settore.

I consumi degli italiani

Nonostante l’aumento dei prezzi che ha pesato sull’intera categoria degli oli, i consumi degli italiani rimangono alti. Il 79% afferma di usare l’olio come condimento o come ingrediente per cucinare tutti i giorni, segnale del fatto che gli italiani sono estremamente affezionati a questo prodotto e che difficilmente sono disposti a rinunciarvi (specialmente all’olio d’oliva). Di seguito vediamo quanto spesso gli italiani utilizzano l’olio nelle loro cucine.

Il 79% del campione afferma di usare l’olio d’oliva tutti i giorni o quasi, l’11% di usarlo 4-5 volte a settimana, il 7% afferma di usarlo un paio di volte a settimana. Solo un 2% riferisce di usarlo più occasionalmente, al massimo una volta a settimana, mentre l’1% del campione afferma di usarlo ancora più raramente o mai.

Nella frequenza di consumo dell’ultimo anno sono state inoltre rintracciate due principali tendenze. La prima è che le generazioni più giovani sembrano più restie ad acquistarlo e usarlo in cucina. Il 12% del campione di età tra 18 e i 26 anni ha affermato di usarlo solo una volta a settimana, se non più raramente. La seconda tendenza riguarda invece i consumatori maschili, i quali sembrano essere meno affezionati all’uso dell’olio in cucina rispetto al target femminile, il quale ricorre più spesso all’acquisto e all’utilizzo, anche di diversi tipi. Di seguito una panoramica dei tipi di olio più utilizzati dagli italiani.

Olio d’oliva

La vendita dell’olio extravergine e vergine d’oliva ha affrontato nell’ultimo anno numerose sfide. L’aumento dei prezzi dovuto ai continui rialzi dei costi delle materie prime (specialmente in termini di produzione, energia e del packaging) oltre che dei trasporti ha portato a un aumento dell’inflazione influenzando di conseguenza anche le tendenze d’acquisto dei consumatori italiani. Stessa condizione vale anche per l’extravergine biologico, categoria che ha visto una grande crescita negli ultimi anni, momentaneamente anch’essa rallentata da queste condizioni. Va notato però che l’olio d’oliva rimane uno dei prodotti di punta nella categoria degli oli degli ipermercati e supermercati. La preferenza degli italiani rimane forte su questo prodotto e il 62% del campione afferma di utilizzare unicamente questa tipologia di olio. Al primo posto c’è sicuramente quello extravergine, preferito dall’89% del campione intervistato.

Olio di sansa

L’olio di sansa ha registrato nell’ultimo anno una forte crescita, nonostante il generale calo delle vendite a volume di olio d’oliva. A influenzare questa crescita sicuramente c’è il fattore prezzo, l’olio di sansa rappresenta infatti un’opzione più economica rispetto ad altre categorie di olio come quello extravergine e d’oliva. Il fatturato di questo prodotto è aumentato del +66,7% superando i 9,2 milioni di euro, mentre il sell out è aumentato del +15,6%; entrambi incrementi significativi considerato il contesto di generale aumento dei prezzi registrato nel periodo di riferimento.

Olio di semi di girasole

A trainare l’intera categoria degli oli di semi, c’è l’olio di semi di girasole le cui vendite valgono ben il 55,5% del fatturato dell’intera categoria comprendente gli oli di tutti i tipi di semi in commercio. Naturalmente anche questo prodotto è stato soggetto all’aumento dei prezzi, registrando un +8,2%; nonostante ciò la sua crescita non si è arrestata sia in termine di vendite a volume (+20%), sia in termine di vendite a valore (+10,8%), facendo di quest’ultimo dato il più positivo dell’intera categoria degli oli di semi.

A livello di trend di consumo rimane evidente che gli oli di semi siano impiegati in particolar modo nella preparazione delle fritture, preferiti rispetto ad altri tipi di oli dal 53% degli individui del campione intervistato. Rimane, invece, piuttosto bassa la percentuale di persone che utilizza l’olio di semi in altri modi, come ad esempio per condire insalate e verdure (10%) o in altre preparazione come nei sughi o sulla pasta (7%).

Conclusione

L’ultimo anno ha presentato numerose sfide, ma anche opportunità per il mercato dell’olio. Le dinamiche osservate hanno sottolineato l’importanza di adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici e alle condizioni economiche globali. Con un focus sempre maggiore sull’innovazione e sostenibilità, il futuro del settore potrebbe vedere una trasformazione significativa, guidata da miglioramenti tecnologici e da un crescente impegno per la qualità.

Innovazione, qualità e sostenibilità sono quindi le parole chiave per rimanere competitivi in un settore come questo. LoDe Food può aiutarti in questo.

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